Pc. 7.4.2020
Siamo entrati nella settimana santa, ovvero nel periodi più sacro dell’anno secondo la religione Cristiana.
Ma non ci saranno messe pasquali, e neppure tutte le altre celebrazioni che i cristiani fanno in questo periodo santo, non ci sarà comunione ne condivisione.
Le direttive ai fedeli sono: Celebrate la pasqua a casa vostra, con la vostra famiglia, e sia li capofamiglia a fungere da presbitero, a compiere il rito. Chi è solo, digiuni e guardi il papa alla domenica in televisione.
Siamo tutti agli arresti, tutti chiusi dentro. Siamo tutti scossi da un turbamento profondo, con la paura per il presente e l’ansia per il futuro.
Suggerire una via di uscita non è semplice: i cristiani si affidano alla loro fede, a quel Cristo che è morto per scontare i peccati dell’umanità , amando ogni uomo a tal punto da morire per lui, ma per chi non crede, per chi ha scelto altro a cui affidarsi per discernere bene e male, è difficile, se non impossibile, trovare oggi una via d’uscita mentale da questo profondo turbamento.
Perché adesso, i parametri consueti alla contemporaneità , non valgono più. Denaro, opulenza, egoismo, non valgono più niente.
Ci accorgiamo tutti, Cristiani e non Cristiani, Apostati ed Atei, Materialisti e Razionalisti, che ci manca qualcosa.
La realtà ci mette di fronte la verità sulla natura umana, una verità che nemmeno il peggiore bipensiero di orwelliana memoria, riesce a nascondere, ed è che abbiamo bisogno degli altri.
Abbiamo bisogno di amare ed essere amati, ed è una necessità intensa come quella di respirare.
Senza affetto non siamo più niente, se non carne e sangue, sofferenti di una solitudine che ci divora da dentro.
Verrà un domani nel quale tutto ciò che oggi ci è negato, potrà tornare, e forse, poiché oggi ci rendiamo conto che le piccole cose che ci mancano sono davvero importanti, riusciremo ad essere diversi.
Riusciremo a dare valore agli altri e a non illuderci più di poter bastare a noi stessi.
L’apostasia che ci ha portato a pensare che il denaro possa sostituire Dio, ha tolto senso alla vita. Fin tanto che si viveva di ritmi forsennati, senza nemmeno un momento per fermarsi a pensare, non ce ne si accorgeva, ma ora è tutto lì davanti a noi, come in uno specchio.
Ed allora possiamo contemplare lo squallore della nostra solitudine, e magari provare a vincerla. Perché amare è il nostro principale bisogno, amare ed essere amati, il resto è cosa di importanza secondaria.