Paola se né andata qualche hanno fa. È scivolata via senza far botti a 54 anni, si è spenta lasciandolo solo.
Lui, Alberto, si è fatto triste, quando lo vedi per strada a cavallo della bicicletta lo trovi più vecchio, se incroci il suo sguardo leggi scorci di buio, l’uomo combattivo che era, il bastian contrario, la pecora nera, la spina nel fianco, ha ammorbidito il carattere.
E ieri era il compleanno di Paola, sua moglie. L’ho incontrato davanti alla copisteria qui all’angolo che si faceva preparare 54 adesivi, come gli anni di Paola.
Adesivi con un QR code, di quelli che se li inquadri col telefonino ti aprono un sito internet. Un QR code personalizzato, con il viso sgranato a pixel grandi di sua moglie e la scritta: “Paola: una Vita”.
Se lo inquadri ti si apre una pagina internet che ti racconta Paola, come fosse viva.
54 adesivi, come i suoi anni, da sparpagliare in giro per la città, da appiccicare in posti belli, nei quali la gente li veda e si fermi, per un attimo, a condividere il dolore che lui ancora sente forte.
L’amore è proprio questo, e non si spegne con la morte, sopravvive alla carne, a una tomba su cui piangere, lei vive in lui, con lui, e ci sarà fino alla fine.
Io ho messo uno degli adesivi sulla mia vetrina, proprio al centro, e mi sono commosso.
La maniera di far arte di Alberto è strana, e spiazza. Fa del gesto, dell’idea, il fulcro attorno al quale gira il mondo, e talvolta è poesia altissima, come in questo caso a sbeffeggiare il Cavalcanti.
L’amore è eterno, ci dice Alberto, per questo occorre cercarlo e coltivarlo, coccolarlo e viverlo. Il resto è aridità.
E BON!