BUON CINQUE MAGGIO
Ci sono date diventate, loro malgrado, crinale della storia ed una di queste è il cinque maggio 1821 che è il giorno in cui morì Napoleone Buonaparte, ma non vi racconto niente di nuovo.
Quel che penso è che l’inizio di questi maledetti tempi nichilisti sia da far risalire proprio al Buonaparte, ed in questo, forse, qualche elemento nuovo di riflessione sul tavolo lo metto.
In realtà , più che a Napoleone in persona, l’inizio della fine io sono solito farlo risalire alla Rivoluzione francese, che ha segnato l’indiscusso avvento del predominio del mercantilismo e dell’usura su qualunque altro aspetto dell’economia.
Perché se da un lato ci sta il pretendere che le classi popolari abbiano maggiori risorse e speranze e felicità , dall’altro non puoi sperare che, consegnando il mondo in mano agli usurai, le cose possano cambiare in meglio.
Quindi oggi, che ricorre e non si festeggia, una data che rappresenta un cambiamento della storia dell’umanità , faremmo bene a riflettere, magari solo per un minuto, su come da allora il predominio del sistema bancario, riconducibile ad un numero ridottissimo di persone, e del così detto mercato, dominato da leggi tutt’altro che scientificamente determinate e che, di fatto, sono cangianti nell’interesse delle banche, è diventato così forte da annientare la politica.
Negli ultimi anni poi l’accelerazione è stata enorme, la ricchezza si è concentrata sempre più nelle tasche di pochi, fino a giungere al controllo delle banche centrali e della emissione di moneta da parte di pochissimi grandi banchieri.
Il tutto mentre vi raccontano storielle carine su mercanti trasformati in santi, con tanto di mission e vision come quelle dei monaci medioevali, e noi siamo diventata gente da convertire, ma non in Dio, bensì in consumatori di prodotti inutili.
Ma da giugno sarà obbligatorio il POS per pagare anche il caffè con la moneta virtuale, ma ci va bene così, basta non pensarci.
E BON!