La paura è la più forte delle emozioni umane.
Quando si ha paura non si riesce più a razionalizzare nulla, la logica smette di essere l’elemento fondante del nostro pensiero e qualunque cosa può diventare spaventosa.
E la paura, poichè è così potente da annullare ogni nostra capacità di decodificare le situazioni, diventa uno strumento utilissimo alla demagogia.
Se un popolo intero ha paura, allora sarà possibile fargli fare cose che diversamente sarebbero state impossibili.
Ed allora il nemico e l’uomo nero, diventano gli stendardi da sventolare da parte del potere, per indurre la paura e conquistare un consenso pressoché unanime.
La paura è lo strumento per eccellenza dei regimi dittatoriali grazie al quale diventano popolari perché si ergono a difensori da un nemico per lo più inventato.
Lo fanno con I diversi, con gli ebrei e con I culattoni, con I profughi che scappano dalla guerra e con gli americani che vogliono esportare il loro modello di società fatto di multinazionali, Mac Donald e schiavi.
Non importa però chi sia il nemico, importa solamente che diventi un parafulmine per scaricare su di esso la paura, perché quando c’è un nemico, un responsabile della nostra sofferenza, allora diventa più facile vivere.
Ma più sono i suoi nemici e più un regime è in crisi, più ha bisogno di strumenti surrettizi per conquistare il consenso, e soprattutto un regime con molti nemici di solito è totalitario.
Quanti nemici abbiamo oggi? Quanto è diventata illiberale la nostra democrazia? Se valutiamo Il numero dei nemici che abbiamo, dal corona Virus a Putin, agli oligarchi russi, ai fondamentalisti islamici dell’ISIS, potremmo facilmente concludere che non siamo più una democrazia.
Certo è che anche nella antica Atene, là dove la democrazia era diretta e non rappresentativa come da noi, I demagoghi riuscivano a convincere il popolo di cose fuori dalla logica, ed alla fine lo inducevano a votare per la condanna a morte di Socrate.
La paura è lo strumento di governo più usato nella storia ed oggi abbonda.
E bon!