Il piccolo museo della poesia di Piacenza rischia la chiusura per mancanza di fondi. Lo denuncia a gran voce il direttore Massimo Silvotti, che se da un lato pare scoraggiato, dall’altro pare animato da uno spirito indomito e pugnace.
E’ in programma una marcia silenziosa verso il monumento di Dante a Firenze, e sono in corso trattative per spostare il museo altrove.
Eppure non costa tanto il mantenerlo in vita ed il mantenerlo a Piacenza, non costa nulla se si pensa a come la cultura sia in grado di generare indotto, non costa nulla se si pensa a come la cultura abbia nella poesia la sua massima espressone.
Così, una volta tanto mi son messo lì a scrivere una lettera al direttore della Libertà , eccovela:
Egregio direttore,
di solito non scrivo lettere, di solito mi faccio dare una piazza e faccio un comizio, e mi metto a dire in modo roboante, tagliente e surreale quello che mi rode dentro.
Ma questa volta è diverso, c’è da sostenere la causa del Piccolo Museo della Poesia, il che merita ben più di un comizio.
Possibile che la nostra città non si renda conto della eccellenza che rappresenta? Possibile che non si renda conto di come la sua attività riesca a mobilitare ben più di quattro poeti persi a frugare nelle derive di questo mondo?
Le recenti attività del museo hanno coinvolto personaggi eccellenti ed hanno prodotto spettacoli di raro valore ed intensità ; uno su tutti, la giornata dedicata all’infinito di Giacomo Leopardi, che ha coinvolto, nel piazzale di fronte alla chiesa di S. Antonino, Filosofi, Astronomi e Poeti, riuscendo a mettere insieme lo spettacolo dell’intreccio tra discipline, apparentemente distanti ma, in realtà , assolutamente complementari.
In somma, si tratta di una occasione unica che Piacenza sta perdendo, ed è l’ennesima che la nostra città lascia andare.
Concludo dicendo che, anche in tempi nei quali la morale e l’etica stanno andando a pezzi, la poesia è ciò per cui vale la pena di vivere, è il saper guardare oltre i tramonti, oltre gli amori, oltre alla bellezza, è il saper leggere nella disperazione il bello della vita ed è il saper vivere senza farsi travolgere dalla disumanità del nostro tempo, dominato dallo sterco del demonio.
Il mio augurio, dunque, è che Piacenza riesca a mantenere in vita il Piccolo Museo della Poesia.
Stefano Torre