[Comunicato Stampa] 11 agosto ventidiciannove
Stefano Torre, eclettico personaggio noto per essersi candidato Sindaco di Piacenza con proposte surreali e provocatorie, utilizzando lo stile che gli è solito, ha tenuto ieri a Cortemaggiore, nel chiostro del convento dei Frati, un Comizio nel quale ha parlato male della poesia, proponendo di Bruciare nel vulcano, che vuole fare a Borgoforte, Tutte le poesie del mondo.
“L’unica cosa che conta è produrre denaro”, ha tuonato Torre dal palco, “il resto sono solo Baggianate”
Ed alla fine del comizio, maledicendo la mostarda ed i poeti, Torre ha strappato, pagina per pagina, un libro di poesie di Massimo Silvotti, direttore del piccolo museo della poesia di Piacenza.
L’intento, chiaramente provocatorio, è quello di sostenere la causa del museo, che sta rischiando la chiusura per mancanza di fondi.
A microfoni spenti, Torre ci dice che “Massimo Silvotti, quello che nel comizio ho definito un demone ed un laido, in realtà è un uomo capace di catalizzare emozioni, un uomo che mi rende orgoglioso di essere un suo concittadino.”
“il mio auspicio è che davvero il Piccolo Museo della Poesia possa rimanere in vita, continuando a regalare alla nostra città, splendidi momenti di approfondimento e di analisi dell’opera poetica come intreccio tra discipline diverse.”
Ma eccovi la trascrizione integrale del comizio di Torre:
Cari abitanti di Cortemaggiore e zone limitrofe, cari magiostrini e cari piacentini, perché so che tra la folla si nasconde anche qualche elettore del comune di Piacenza, sono qua per dire basta a questa laida storia della poesia!
Da un po’ di tempo, alcuni loschi figuri, vanno in giro dicendo che la poesia è un bene e fanno credere a chi li ascolta che non si possa vivere senza poesia.
Ma chi sono costoro? Ma quali balle vanno raccontando questi mentitori che tentano di costruire un movimento per rammollirci tutti, quali? Vi domando io?
Perché, signori miei, l’unica cosa che conta, l’unica cosa che realizza per davvero l’uomo, è la sua capacità di produrre denaro!
La ricchezza, l’unica che abbia senso chiamare tale, è il denaro, tutto il resto sono baggianate!
Avete mai visto uno che mangia una poesia? Ma fatemi il piacere!
Quindi io mi riprometto di far diventare Piacenza una città De Liricizzata, una città cioè, nella quale la poesia sia messa al bando, un luogo nel quale sia proibito leggere poesie, un luogo nel quale sia punito chiunque sia scoperto a detenere un libro o anche una sola poesia, con un multa la prima volta e con il carcere in caso di recidiva.
E poi anche quando qualcuno venisse sorpreso a guardare con aria assente e meditabonda un tramonto o un paesaggio, si dovrà intervenire con un serio programma di riabilitazione psichica, usando anche l’elettro shock!
Perché in realtà i poeti, me lo ha spiegato mio figlio, sono persone crudeli e sadiche che scrivono solamente per far diventare matti gli studenti che è giusto che inizino a ribellarsi!
Devono imparare roba che non serve a niente e che è incomprensibile, scritta che sembra in una altra lingua!
Non sottovalutiamo il problema, perché si comincia con poco, e poi un po’ alla volta questi maramaldi di sedicenti poeti, ci renderanno tutti dei rammolliti, tutti con il cervello in pappa, tutti incapaci di fare l’unica cosa veramente importante che è produrre denaro!
Vi è un gruppo di questa gentaglia particolarmente attivo in questi giorni, soggetti molto pericolosi che vanno parlando addirittura di un museo della poesia, questa gente ed in particolare il loro capo che è un tal Massimo Silvotti, va fermata, va bloccata, con determinazione e fermezza, in modo da soffocare sul nascere ogni loro velleità.
Si aggirano tra la gente come falsi messia, e sono molto abili a raccontare le loro storielle ed a renderle credibili, ma se guardiamo bene ci accorgiamo che hanno la coda e hanno le corna perché sono il demonio e Massimo Silvotti è il Baal di quei demoni che purtroppo infestano le nostre strade.
Tentano di entrare nelle scuole e l’ spacciare la poesia per roba niente affatto noiosa, riuscendo persino a far scrivere poesie ai nostri ragazzi, di fatto fuorviandoli e convertendoli ad un credo disumano e distante dalla verità, verità che tutti noi sappiamo bene, può essere ritrovata solo nel denaro.
Quindi Bruciamo tutte le poesie, raccogliamo tutte le poesie del mondo e portiamole dentro al vulcano di Borgoforte per cancellare col fuoco in modo catartico e definitivo, ogni forma di poesia.
Basta, diciamo basta alla Poesia!
Io già immagino colonne senza fine di autoarticolati, camion e camion di poesie in fila fino ad Ancona, da un lato e fino a ben oltre il Brennero dall’altro, in attesa di scaricare tutto nel vulcano!
Sarà il falò più grande di sempre, altroché Fahrenehit 451, questo sarà un rogo del quale la storia si ricorderà a lungo, a cominciare da questo momento nel quale stiamo per strappare una a una le pagine di un libro di poesie scritte da quel Laido di Silvotti, ovvero dal più pericoloso dei personaggi che oggi si aggirano per le vie di Piacenza!
Dio vi Benedica, Dio benedica Piacenza e Dio maledica, oltre che la mostarda, anche i poeti!