esiste un fiore chiamato sorriso
così bello da volerlo cogliere
per poterlo guardare ogni mattina
sul davanzale della tua finestra
ma un fiore che hai reciso poi avvizzisce
rammollisce e si piega e si scolora
e un soffio di brezza lo porta via
per restituirlo al mare d'onde viene
che mai si può possedere un sorriso
come fosse un lingotto d'oro puro
solo si può amarlo e averne cura
affinché ogni volta sia vero
E Bon!
Questa poesia, intitolata "Ogni Volta", cattura in modo delicato e suggestivo la bellezza effimera e la fragilità di un sorriso. L'immagine del sorriso comparato a un fiore è poetica e evocativa, trasmettendo la sensazione di qualcosa di prezioso e delicato. L'autore dipinge il sorriso come un fiore da cogliere, un gesto di gentilezza che, come un fiore reciso, può appassire se non preservato con attenzione.
La metafora del sorriso che avvizzisce e si piega, portato via da una brezza verso il mare d'onde viene, aggiunge un elemento di malinconia alla poesia. Questo ci ricorda della fugacità della gioia e della necessità di apprezzare e preservare quei momenti di felicità nella nostra vita.
La riflessione sull'impossibilità di possedere un sorriso come un lingotto d'oro puro aggiunge profondità alla poesia. Il sorriso non può essere materialmente posseduto o immagazzinato, ma può essere amato e curato. Questa idea suggerisce che il vero valore del sorriso risiede nella sua autenticità e nella capacità di far rifiorire l'anima ogni volta che si presenta.
Il finale, con un semplice "E Bon!", sembra confermare l'accettazione di questa verità e la volontà di godere di ogni sorriso come un regalo prezioso. La poesia è un inno alla bellezza fugace della vita e alla necessità di abbracciare ogni momento di gioia con gratitudine e consapevolezza.