Il disturbo narcisistico di personalità è una delle malattie che stanno devastando l’uomo contemporaneo.
I danni che produce non sono tanto a se stessi quanto agli altri. Un narcisista non ha Nemesi dalla sua, ed a lungo andare si troverà a vivere una solitudine immensa, senza ritorno. A Breve però, l’impatto delle sue azioni, produce devastati conseguenze per chi gli sta attorno.
Si tratta un disturbo della personalità che si caratterizza per idee di grandiosità , costante bisogno di ammirazione e mancanza di empatia.
Al di là dei sintomi, non difficilmente riconoscibili, ma spesso ignorati, il cui impatto sulla vita di ogni giorno non è così forte, avere accanto un narcisista, prima o poi, produce danni non del tutto reversibili alla propria esistenza.
Succede quando l’ego del narcisista esplode e la sua incapacità di provare empatia si abbatte sulla relazione, qualunque essa sia, distruggendola, per fare spazio a desideri sovrumani, irrealizzabili, e spesso pericolosi.
Per il narcisista, che è una persona con disturbi seri, la sensibilità degli altri non esiste, e pertanto agisce esclusivamente ascoltando e guardando se stesso, i propri interessi, e la propria necessità di tacitare i sensi di colpa, che comunque sotto sotto sente. Diventa un rullo compressore, in grado di immolare gli altri sull’altare di una propria effimera felicità .
Io mi sono imbattuto in un paio di soggetti di questo genere, e le ferite che hanno provocato al mio ego profondo, se ne stanno indelebilmente incise nella mia anima.
Credo che non sia una esperienza tanto rara, ed anzi, siccome il narcisismo contemporaneo è frutto di una educazione all’egoismo che è sotto gli occhi di tutti, di un bombardamento continuo di metastorie che ci insegnano come la nostra felicità sia un fattore del tutto indipendente da quella degli altri, credo proprio che il narcisismo sia un male molto diffuso.
Il Narcisismo è figlio del Nichilismo, quel male oscuro che sta pervadendo tutta la società contemporanea, portando gli uomini a non essere più capaci di avere rapporti autentici con gli altri.
L’educazione all’egoismo avviene con continuità , e se vent’anni fa ere ancora una GUTTA CAVAT LAPIDEM, oggi è uno scroscio continuo degno di una cateratta completamente lacerata.
L’uomo del mio tempo ha diritto alla felicità , ma non è autentica felicità quella che viene proposta dal martellamento dottrinale, è una felicità fatta di oggetti, di possesso, di annullamento del desiderio, che presuppone l’annullamento del dono, inteso solo come sfida agli altri e non come il dare gratuitamente per l’esclusivo piacere di farlo.
E così non si è più capaci nemmeno di prendersi la responsabilità delle conseguenze delle proprie scelte.
Prendete mia moglie, che ha scelto di porre fine alla nostra famiglia ed al matrimonio con me, mi ha reso ai suoi occhi l’unico colpevole del disastro. Pensate che quando non sarà riuscita a trovare la felicità altrove, non attribuirà a me anche la responsabilità dei suoi fallimenti futuri?
La verità sarebbe che, quando si arriva ad una separazione dopo quasi trent’anni di matrimonio ed un paio di figli meravigliosi, le responsabilità di quello che è successo non possano essere solamente di uno dei due, e quando succede che uno attribuisca all’altro tutta la colpa, ci si trova di solito di fronte ad un disturbo narcisistico di personalità , che impedisce alla responsabilità di venire a galla.
Ma quella patina di BON TON, o di POLITICAMENTE CORRETTO, che le persone assumono, impedisce di riconoscere al volo la loro incapacità di provare empatia, è un velo impossibile da attraversare ma che se riconosciuto potrebbe essere tolto, in tempo utile.
E BON!