Il 1975/76 vede il Piacenza protagonista del campionato di serie B.
La squadra, sotto la guida di GB Fabbri, è la prima in Italia a giocare il Calcio Totale, ed i risultati si vendono; gioca bene, segna molto, e soprattutto fa divertire.
Il pubblico Piacentino si innamora del Piacenza per il suo bel gioco prima ancora che dei risultati.
La stagione si conclude con une retrocessione amara, dovuta alle ultime 5 sconfitte consecutive nelle ultime 5 giornate, quando sarebbe bastato un solo punto per salvarsi.
Eppure il pubblico, nonostante la retrocessione e nonostante il probabile addio al Piacenza, porta in trionfo a fine campionato l’allenatore che ha introdotto in Italia il gioco moderno.
Natalino Gottardo fu indubbiamente il simbolo di un Piacenza rimasto nella memoria degli sportivi. Ma sono in molti quelli che sanno recitare a memoria la formazione di quella squadra, Candussi, Secondini, Manera, Zagano, Righi, Regali, Asnicar, Bonafè, Gambin, Gottardo.
Il difetto fu quello di avere una rosa di giocatori estremamente limitata, il che si riverberò sui risultati del finale di stagione, funestato dall'incidente che mise fine alla carriera di Gottardo.
Mancò forse una società più determinata e più ricca. Fatto stà che il Piacenza di quel fantastico biennio si dissolse come neve al sole dopo l’abbandono di Piacenza da parte di GB Fabbri che se ne andò ad allenare il Lane Rossi Vicenza, rischiando di vincere uno scudetto.
Per me il 75 è stato un anno indimenticabile avendo segnato il mio esordio da tifoso. Ricordo ogni particolare di quel giorno in cui mi portarono in tribuna a vedere la partita con l’Avellino. Lo stadio era strapieno, e c’erano anche moltissime bandiere bianco verdi sugli spalti.
Ricordo il goal di Natalino Gottardo, su azione da calcio d’angolo, con il quale il Piacenza si aggiudicò l’incontro, e ricordo la radiolina che trasmetteva tutto il calcio minuto per minuto che annunciava il goal del Piacenza.
Bei ricordi, che stanno nel mio cassetto della nostalgia, purtroppo è un mondo che non ritornerà più.