a proposito della grande luna di questi giorni, mi sono imbattuto nel mio news feed di facebook in una fotografia scattata, credo a Milano, da mio Cugino Paolo Cavallari.
Lui dopo aver letto il mio commento me la ha regalata, così ora la posso postare anche qui, assumendone una sorta di diritto di copyright.
Il mio commento:
Accidenti Paolo …. mi pare che questa sia la sintesi del concetto stesso di arte, è una immagine talmente splendida, pur nella sua scarsa qualità , da significare tutto. lo spettacolo negato dal velo delle nubi è come una bella donna coperta da un abito ancora più bello, ed i toni scuri del cielo, con quella sfera di luce bianca al centro, paiono aprirsi nella vaghezza della visione notturna. Una metafora dell'anelito di conoscenza dell'uomo, che con impegno cerca di superare il proprio stato di totale ignoranza, intuisce qualcosa, ma non può vedere oltre la coltre di nubi, nemmeno nelle immediate vicinanze della luce, figuriamoci ai bordi.
Aggiungo qui che l’arte, quella vera, deve avere un’anima, non può essere solamente il frutto di una grande capacità , o maestria, tecnica.
Spesso si vedono foto ed opere d’arte che non hanno anima, che non comunicano nulla se non una bellezza frutto della tecnica. Questa foto, che paolo lo abbia voluto o meno, ha in se quell’anima che a tanta arte manca.
È evocativa e sincera, è lo scatto che ferma un attimo facendolo diventare infinitamente lungo, un istante compresso tra passato e futuro che esplode come un big bang dando vita ad un nuovo universo.