Attenendosi al perfetto stile di un film della commedia all'Italiana, un giudice del lavoro ha sentenziato che i 767 vigili Romani, assenti per malattia nella notte di capodanno del 2015, furono un casuale evento epidemico e non una forma di protesta illegale organizzata con la connivenza dei rispettivi medici a spese di tutti coloro che pagano regolarmente le proprie tasse.
Se non ho capito male, ad essere punito, credo sia stato un solo sfigato che, non essendosi riuscito ad organizzare per tempo, o magari aveva un medico onesto che si e' rifiutato di certificarlo, si e' stampato con Word un falso prelievo del sangue...tutto sommato, provo quasi tenerezza nei suoi confronti e, alla fine dei conti, rischia di essere l'unico veramente discriminato.
Ignorando che l'art.1 della costituzione difende il lavoro e non il "non lavoro", i giudici quasi sempre emettono sentenze del genere.
Se sei un datore di lavoro pubblico, ma direi anche privato, e hai una causa con un dipendente, al di la dei ragionevoli torti o ragioni, hai comunque un destino segnato da soccombente.
Le aziende private, in buona parte dei casi, manco ci provano a far valere le proprie ragioni e vanno direttamente a trattare immeritate buonuscite ( e sai che incazzature e mal di fegato beccare uno che ti deruba e, per di piu', dover trattare con lui per dargli altri soldi ancora perche' non resti a fare altri danni) , gli Enti pubblici che non possono procedere con la medesima razionalita', in tribunale sono perdenti certi.
Ora, io non e' che difenda per principio i dirigenti pubblici, come in tutti consessi ci saranno quelli buoni e quelli grami, ma come si faccia dare a loro tutte le responsabilita' e torti a fronte di questo stato di cose, io proprio non lo capisco.
A Roma, alla fine, il dirigente che ha sollevato il caso, per di piu' parecchio titolato, quotato e con un curriculum lungo quanto l'autostrada del sole, ha dovuto cambiare lavoro, mentre i falsi malati sono ancora tutti li, premiati e rimborsati.
Con l'andazzo che circola tra i giudici del "non lavoro", diciamocelo chiaro e tondo, noi non cerchiamo dei dirigenti pubblici, ma degli aspiranti suicidi che, a questo punto, forse faremmo meglio ad andare a selezionare tra gli aspiranti martiri dell'ISIS.
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