Certe volte, col dovuto rispetto, covo l’illusione di essere io l’ecce homo.
Eppure, nonostante la mia cialtroneria, la mia smania di possedere, la mia arroganza, il mio orgoglio, la vita mi fa grazia di poter soffrire.
Soffro nella carne, quando il dolore mi prende fino a farmi urlare, soffro nell’anima, quando ciò che amo mi viene portato via, quando odio mia madre, quando mia moglie se ne va, quando il cielo diventa tempesta.
Ed è avvicinarsi a lui, in modo sublime, perché la sofferenza nobilita la mia vita.
Sicuramente, mi darete del folle, voi nichilisti benpensanti, dediti a contare banconote prima di metterle via, dediti a rincorrere attimi di felicità , tanto effimeri quanto incapaci di dare un senso al vostro esistere.
La vita ha bisogno di sale, come il cibo, diversamente perde il sapore, diversamente smette di avere la dignità di essere vissuta.
E quel sale è racchiuso nella sofferenza, passandoci attraverso innalziamo il nostro rango da servi a principi e percorriamo quella via che trasforma gli ultimi in primi.
Non è una illusione, è verità , ed ha a che fare con la relatività di ciò che l’uomo percepisce.
Vi siete mai posti il problema del legame tra ricchezza e desiderio, per arrivare da lì a distillare la felicità ?
Se il desiderio che avete è troppo costoso per il vostro portafoglio siete condannati alla tristezza, il che trasforma la vostra ricchezza in un elemento proporzionale al costo delle cose che desiderate.
Ma se smettete di desiderare cose e le sostituite con l’amore, allora vi accorgerete che il vostro portafoglio non potrà mai comperare niente.
A quel punto scoprirete che l’uomo più ricco mai esistito è proprio lui, Cristo, l’ecce homo, colui che si è fatto ammazzare per poter amare dei cialtroni quali siamo noi, perennemente sotto scacco del Satan.
Ma, vivaddio, la speranza, almeno quella, di venirne fuori da questo tempo di apocalisse la abbiamo eccome, basta solo cercare di vederla.