Recentemente, complice la decisione di mia moglie di separarsi da me, ho perduto molte certezze.
Il mondo mi è parso come tormentato da un alternarsi di verità contrapposte e inconciliabili. Mi sono accorto che la relatività delle verità , o relativismo terminale, assume oggi una rilevanza talmente grande da pervadere ogni azione, ogni cosa, ogni fenomeno. Non c’è più bianco o nero, ma nemmeno il grigio col la sua scala di infinite sfumature, nulla è più vero e, per contrappunto, tutto è vero.
e di provare in quella guisa ad indagare cosa siano il vero ed il falso ai giorni nostri.
Come al solito non concludo la mia ricerca, mi limito a trovare spunti per strada ed a fissarli. Oggi ho incontrato Paolo Maurizio Bottigelli, il poeta, e, siccome ero in bici e siccome ho le emorroidi che si fanno sentire, mi sono fermato a ciarlare, e tra usura bancaria, sfratti divorzi e figli, s’è parlato di vero e di falso, concludendo, sempre che in strada si possa concludere, che certi valori sono veri a prescindere, e che la loro messa in discussione è funzionale ad un disegno.
Quale disegno e, soprattutto, di chi, è tema che non abbiamo affrontato e che probabilmente non affronteremo mai. Prima o poi, però, voglio incontrare Mauro Biglino, per parlare un po’ con lui degli Elohim, perché mi sa tanto che dietro a tutto questo casino ci siano loro.