In questi giorni ho riletto 1984 di GEOGE ORWELL.
Le somiglianze con il tempo presente sono tante e sono preoccupanti. Sono nel nostro modo di intendere politica e potere, sono nel nostro modi di pensare, incoerente e contraddittorio, sono nella constatazione che l’informazione main stream certe cose non le dice mai.
Ultimamente le televisioni si sono messe a trasmettere strani spot pubblicitari inquietanti, nei quali invitano a non fidarsi di quello che si vede sul web, e ammoniscono a che ci si affidi sempre e solo alla televisione o ai giornali che danno garanzia di serietà , come se quelli fossero scevri dal divulgare balle colossali.
Già l’AGICOM, ovvero l’agenzia italiana per il controllo della comunicazione, con la scusa del CORONA VIRUS aveva emesso un comunicato con il quale invitava i socia network ad oscurare qualunque post contenente cose inesatte, o incomplete, o non provenienti da fonti scientifiche accreditate.
Una cosa veramente grave, visto che non vengono definiti i confini tra ciò che è lecito pubblicare e ciò che non lo è, lasciando alla libera interpretazione di chi deve agire, la scelta tra buoni e cattivi.
Vi è poi la presa di posizione della commissione europea, che parla di una ondata di notizie false, tossiche e pericolose, con uno schema narrativo che prende di mira l’Europa.
Parla di evidenti ingerenze straniere, di Russia e Cina, tese a tentare una demolizione dell’unione, e nel contempo a migliorare l’immagine dei due paesi, prepotenti ed illiberali.
Quindi l’UE considera fake news ogni notizia o post nel quale si dice che l’Europa, l’Euro, e l’idea di comunione tra gli stati d’Europa, sia fallita.
A me che sono EUROPEISTA ma nel contempo oppositore consapevole della attuale UNIONE EUROPEA, questa cosa fa venire la pelle d’oca per quanto è illiberale e sottende totale mancanza di libertà .
Chi ha opinioni diverse dalle mie deve potersi confrontare con chi, viceversa, le ha simili, e magari convincerlo, o trovare un compromesso frutto di una mediazione e di un dibattito.
Fino a prova contraria, dire che l’Europa ha fallito, è una opinione assolutamente legittima. Dire che sarebbe meglio uscire dall’Unione non può essere ritenuta fake news. Siamo cioè di fronte alla ennesima dimostrazione di quanto illiberale sia l’unione disegnata dal trattato di Lisbona, con il potere nelle mani di un governo non eletto e con un parlamento che non può sfiduciarlo.
Dire che uscire dall’Euro è possibile e che, anzi, ne usciremmo rinvigoriti, pare sia una fake news, mentre potrebbe essere vero il contrario, cioè è una fake il dire che l’Italia se uscisse dall’euro cadrebbe in miseria.
Poi stamattina, come un ceffone, mi arriva la notizia della istituzione di una task force governativa anti fake news.
Non so se vi rendete conto, ma un manipolo di uomini probi, secondo l’ottica del governo, è messa al lavoro per stanare tanto chi diffonde notizie false, quanto chi si permette di avere un pensiero disarmonico rispetto al loro.
Il problema è che, quandanche i probi scelti fossero capaci di esprimere giudizi non dettati dalle loro opinioni e quindi oggettivi, la caccia ai bugiardi rischia di degenerare in una soppressione della libertà di esprimere un pensiero e quindi di pensare.
Nel momento in cui una simile task force diventasse operativa, si creerebbe un vulnus mai visto ai diritti garantiti costituzionalmente, al primo posto dei quali c’è la libertà di pensiero ed espressione.
Comunque Facebook ha iniziato a sfrondare, e pare che già abbia eliminato un centinaio di pagine di gruppi politici di estrema destra o anti europei.
Se la task force governativa, che non ha nulla da invidiare al MINISTERO DELLA VERITA’ di cui parla ORWELL il 1984, venisse davvero attivata, sarebbe la fine della democrazia.
Perché le opinioni devono essere contrastate dialetticamente, non negate. Se qualcuno la pensa in modo diverso da me deve potermi convincere del suo punto di vista. Le idee malate, o semplicemente fuori tempo, non attecchiscono e muoiono in modo naturale. Così è in democrazia, un luogo ideale nel quale spesso trionfa l’idea sbagliata, ma nel quale è possibile pensare che sia effettivamente sbagliata, ed impegnarsi a contrastarla.
La democrazia è un luogo nel quale è possibile l’essere disubbidienti alle leggi del branco, per andare in direzione ostinata e contraria, senza incorrere in nessuna censura.
Altrimenti torniamo al Geocentrismo anti Galileiano ed a Giordano Bruno.
Mi auguro che il presidente della repubblica si faccia sentire, ma temo che resterà zitto a contemplare lo scempio di quella costituzione che dovrebbe proteggere.