Ogni grafo, ogni prodotto grafico, che sia fatto al computer o meno, porta con se l’impronta digitale di chi lo ha fatto!
Se si parla di un logo poi la cosa è ancora più evidente e diventa assolutamente enorme quando si tratta di una libera reinterpretazione di un logo!
Quando Gianni Carini finì di dipingere il Piacenza 1979, quello nel quale giocavano Secondini, Skodlung, Crepaldi e Fiorini, il mio problema fu: “Non posso usare lo stemma attuale del Piace, con la lupa stilizzata, bisogna usare il vecchio stemma con la palla e la P”
Ai tempi, si parla della fine degli anni settanta, fuor dallo stadio c’erano bancherelle che vendevano scarpe, cuffie, cuscini e bandiere!
La bandiera che le bancarelle vendevano era probabilmente stata fatta nel ’74 in occasione della promozione in serie B, ed riportava la gande palla a scacchi bianchi e rossi con la scritta FORZA PIACENSA.
Non è un errore di battitura, era proprio Piacensa ... con la zeta messa al contrario .... che era una esse ma se non ci facevi caso troppo poteva sembrare una zeta.
Mi piacerebbe vedere ancora una di quelle bandiere. Erano il sogno di ogni bambino di Piacenza che bazzicasse gli spalti dello stadio.
Ma bando alla malinconia, siccome non c’era in tutto il web uno stemma del piacenza anni settanta, sufficientemente definito da poter essere utilizzato per illustrare i calendari del subbuteo di casa Torre, ne ho preso uno in bassa risoluzione e lo ho copiato reinterpretandolo.
In fondo non era difficile: un pallone a scacchi bianco e rosso con sopra una P gialla!
Ne è uscito un logo simile ma molto diverso, nel quale gli spicchi rossi del pallone erano più piccoli e soprattutto la grande P aveva angoli smussati ed era più piccola di quella originale.
In somma è uscita la versione Torre dello stemma.
Immediatamente è finito sull’adesivo attaccato alla scatola del piace nel mio subbuteo! Ed è stato pubblicato su facebook e sul mio sito.
Ricordo un commento di Nicola Bellotti: “mi ero dimenticato di questo logo ... che era bruttissimo, inguardabile!”
E su questo punto potremmo aprire un dibattito e parlare decisamente a lungo, ma bello o brutto che sia, è un grafo impiantato tra i ricordi belli nella corteccia cerebrale frontale, ed è piacevole vederlo per chiunque lo abbia vissuto!
Era il tempo delle maglie dell’ADMIRAL. La prima bianca e rossa con le righine a formare una fascia che scendevano anche sui calzoncini, e la seconda, STUPENDA: blu con due bande incurvare bianche e rosse.
Era la maglia che l’Admiral aveva disegnato per gli scozzesi del DUNDEE city, e che da bambini speravamo di trovare nei negozi di giocattoli, credo che in nessuna altra città d’Europa, al di fuori della Scozia, ci sia una conoscenza così approfondita delle vicende calcistiche di Dundee, cittadina con due squadre: il Dundee united, con maglia arancione e calzini neri, e il Dundee city che ha il blu il bianco ed il rosso come colori sociali.
In ogni caso il mio lavoro di reinterpretazione del logo del piacenza anni settanta aveva riempito una lacuna, mettendo su internet anche una versione del vecchio logo del piacenza, seppur reinterpretata, ad alta risoluzione.
Un paio di anni dopo il piacenza decide di fare la maglia del centenario della società: 1919 – 2019.
Il logo, lo stemma, avrebbero potuto ridisegnarlo facendolo combaciare con l’originale, ma evidentemente il mio, revisionato a mio gusto, è piaciuto di più, ed è stato adottato come logo ufficiale dismesso!
Ed è finito sulle maglie prodotte dalla MACRON, che è lo stesso nome del presidente francese, cosa che mi fa venir voglia di attaccarli a Ventimiglia.
Ed ora, prima che il piacenza mi chieda i diritti di autore su un logo che ho re interpretato io, mi faccio avanti per dire .... SIGNORI MIEI .... UNA MAGLIA ME LA DATE?
Vi stavo per regalare CR7, che sarebbe venuto se io fossi diventato sindaco, ho disegnato il vostro ex logo .... no, una maglia me la merito!