Le strampalate proposte elettorali di Stefano Torre sul futuro del comune dell’Alta Valnure attirarono le attenzioni di un ristretto manipolo di appassionati, scioccati dall’estrema efficacia e potenza dei suoi messaggi.
Irridere la politica in un paese di montagna - quello che ha dato i natali a Pier Luigi Bersani - in cui questa è ancora considerata “sacra”, sembrava un’eresia. Impossibile pensare, alla comparsa dei primi post, che da un paio di simpatici “meme” si arrivasse ad alimentare un fenomeno mediatico di portata nazionale.
«La recita si è fatta scadente, abbassiamo il sipario», disse Mino Martinazzoli alla Camera nel 1987, mentre un’esperienza di Governo stava per chiudersi. Ecco, forse anche la recita e la credibilità della politica locale e nazionale sono venute meno e per Torre è stato più facile impossessarsi della scena per veicolare i suoi, spesso amari, slogan.
Anche lui, però, si è fatto contagiare dalla politica: aveva promesso che si sarebbe candidato solo nell’amata Bettola e ora rischiamo di averlo addirittura come Presidente del Consiglio. Il vulcano che in origine doveva essere sul monte Santa Franca è inoltre già stato promesso a centinaia di territori. Peccato.